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Le match Algérie-Egypte vu par les médias étrangers

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  • Le match Algérie-Egypte vu par les médias étrangers

    contrairement à ce qui ce dit...c'eest sur que si on lit que le français ..on va dire que surtout les medias français en parlent

    jugez plutôt

    titre en portugais - journal bresilien ..'' Egypte et Algerie en guerre pour une qualification en coupe du monde


    Egito e Algéria fazem "guerra" por classificação à Copa

    por ESPN.com.br com Agência GE
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    Mais do que apenas adversárias, Argélia e Egito disputam apenas uma vaga no Grupo 3 da última fase das Eliminatórias africanas para a Copa do Mundo de 2010. Com o clima extremamente tenso, as duas seleções se enfrentam neste sábado, às 16 horas (de Brasília), para tentarem se garantir de vez no Mundial.

    A partida no Cairo (Egito) tem muita dramaticidade tanto dentro de campo, já que é um confronto direto pelo direito de jogar a Copa do Mundo, quanto fora das quatro linhas, uma vez que os argelinos disseram ter sido apedrejados pela torcida egípcia, embora os jornais locais digam que é tudo uma farsa da seleção visitante para prejudicá-los.

    Quando a bola rolar, a emoção também será muito grande. Para se classificar à Copa, o Egito precisa vencer a Argélia por mais de dois gols de diferença. Como foi derrotado por 3 a 1 no primeiro duelo contra os argelinos, e o critério de desempate das Eliminatórias Africanas é o duelo direto, se triunfar por apenas um gol, o time egípcio está fora do Mundial.

    Do lado dos anfitriões, a novidade é Mohammed Zidan, estrela do futebol nacional, convocado para 'salvar a pátria' após muito tempo longe da seleção devido à problemas disciplinares. Já a Argélia terá que ver quais jogadores foram feridos no apedrejamento por parte da torcida, e se eles podem entrar em campo.

    Mas o mais emocionante seria se o Egito vencer a Argélia por exatamente dois gols de diferença. Como não há o critério de gols fora de casa, as duas equipes empatariam em tudo, e iriam para o penúltimo diferenciador, uma terceira partida, o desempate, que até já está agendada para esta quarta-feira, no Sudão. Caso as duas seleções não conseguissem encontrar uma data ou um campo neutro, a decisão da vaga para a Copa do Mundo seria feita no sorteio.

    Outros jogos - Pelo Grupo 1, a seleção de Camarões precisa de uma vitória simples sobre o Marrocos - ou de um tropeço de Gabão, que visita o Togo - para carimbar seu passaporte para a África do Sul.

    Situação razoavelmente confortável também vive a Tunísia, que depende apenas de si própria para ir à Copa. Os tunisianos visitam o time de Moçambique precisando de um triunfo, ou de que a Nigéria não vença o Quênia. Caso empate e os nigerianos triunfem, a Nigéria irá à Copa, pois tem saldo de gols superior.

    Já garantidas na África do Sul, as seleções de Gana e da Costa do Marfim jogam contra as eliminadas Mali e Guiné, respectivamente, mas apenas para cumprir tabela.
    Dernière modification par Sioux foughali, 20 novembre 2009, 18h42.

  • #2
    La Stampa Italie

    Egitto-Algeria ultimo atto in palio l'orgoglio nazionale

    Alcuni tifosi dell'Algeria
    + Egitto-Algeria, il giallo dei morti Ma i governi smentiscono i tifosi
    MULTIMEDIA

    http://www.lastampa.it/sport/cmsSezi...3755girata.asp


    FOTOGALLERY
    Egitto, assalto choc al pullman dell'Algeria

    Dopo gli scontri al Cairo gara in Sudan e clima da guerra
    GIULIA ZONCA
    Dopo la morte del fair play è difficile capire dove può arrivare Egitto-Algeria, il playoff annunciato. Si gioca a Karthoum, in Sudan, dopo un'inutile partita al Cairo buona solo per contare i feriti: serviva un 2-0 ai padroni di casa per tornare in gara ed è stato esattamente il risultato finale, quello previsto e non quotato perché visto il clima intimidatorio, l’assalto al bus algerino, i fuochi accesi dentro la curva, quel che interessava a tutti, soprattutto ai giocatori in campo, era uscirne vivi e il 2-0 era il solo modo per garantire una vaga sicurezza. Si è scatenato il vandalismo e si è persino parlato di un morto ma non era vero. Non ci sono vittime e si riparte da zero in territorio neutro.

    In ballo c’è l’ultimo posto africano per il Mondiale in Sudafrica oltre a vendette incrociate e pretesti buoni per detestarsi. I giocatori parlano senza timore di «guerra», lo dice Madji Bougherra difensore algerino che gioca per i Glasgow Rangers, in Scozia, e ricorda come gli egiziani fossero stati accolti con i fiori alla partita di andata e che quanto visto in Egitto «è assurdo, siamo pronti alla guerra». Lo ripete ridendo per esorcizzare la parola, ma l’aria che tira è quella e lo stadio di Karthoum ha perso settemila posti per lasciare spazio alla sicurezza e alle zone vuote pensate come vie di fuga. Ci sono gli appelli dei governi e quelli della Fifa, ma nessuno li ascolta.

    Le autorità algerine hanno respinto la richiesta egiziana di organizzare un volo per rimpatriare 104 «egiziani in pericolo». Permesso negato, non è tempo di trattative e il dialogo è chiuso. Resta il pallone, il motore di questa faida può ancora disinnescare il peggio. Entrambe le parti andranno allo stadio cariche di orgoglio nazionale. Sabato c’era una partita da ribaltare, qui si ricomincia e ognuno ha avuto modo di concentrarsi su cosa rappresenta la qualificazione. Per l’Algeria significa un’unità mai vista prima, una svolta generazionale verso un futuro che non faccia più così tanta differenza tra chi è nato in Francia e chi no. Su 35 milioni di abitanti, in Algeria, il 35 per cento ha meno di 25 anni ed è innamorato della nazionale.

    E non importa se 14 dei 25 giocatori sono mezzi francesi, se Hassan Yebda e Mourad Meghni hanno addirittura vinto una coppa del mondo under 17 con i Bleus, nel 2001. Oggi l’Algeria non pesa i quarti di sangue, non torna al passato, non ricorda la guerra di indipendenza, si identifica semplicemente in un gruppo e lo elegge a simbolo della patria. I quotidiani locali spiegano il fenomeno: «Questi calciatori sono la morfina di un Paese, il modo migliore per dimenticare la miseria». L’Algeria non si qualifica dal 1986, l’ultima volta che ci è andata vicino è stato proprio l’Egitto a prenderle il posto, nel 1989, giusto vent’anni fa. E quella dei Mondiali 1990 resta l’ultima partecipazione egiziana.

    Emad Moteab, ormai ribattezzato, «il predatore», è l’uomo che ha segnato il gol del 2-0 sabato, a 5 minuti dalla fine: «Sono sicuro che ci qualificheremo, perché altrimenti non saremo arrivati fino a qui» e la butta sul destino, come fosse una necessità. «Perché 20 anni senza un Mondiale sono troppi per una nazione che ha vinto quanto noi». Ognuno perso dentro la sua storia almeno fino a che la palla è in gioco, il difficile arriva dopo, dopo aver messo in palio più di quanto 90 minuti o giù di lì possano regolamentare, dopo che quell’ultimo posto avrà un padrone, quando il Sudan non potrà più restare a guardare. Quindicimila militari intorno allo stadio, stato di massima allerta. Giusto quello che avevano bisogno, dopo anni di guerra civile gli tocca gestire anche la guerra del pallone.

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    • #3
      Taiwan

      Egypt president's son speaks on Algeria soccer row
      By OMAR SINAN
      Associated Press
      2009-11-20 07:00 PM
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      Egyptian president's elder son called for a tough stand amid an escalating diplomatic row following the loss to Algeria in a World Cup qualification playoff, as angry soccer fans rioted long into the night and early Friday near the Algerian embassy in Cairo.

      Hundreds of fans scuffled with anti-riot police protecting the Algerian embassy and fired gas spray during a demonstration that started late Thursday near the diplomatic mission. They beat drums and chanted anti-Algerian slogans and "Allahu Akbar," or "God is Great" in Arabic.

      They smashed cars and shop windows, and ransacked a nearby gas station, leaving behind shattered glass and garbage strewn across the streets.

      Algeria had won Wednesday's match, played in Sudanese capital Khartoum, with 1-0 to advance to the 2010 World Cup. The game was a playoff after Egypt won on Saturday in Cairo 2-0. It was Algeria's first World Cup ticket since 1986.

      Tensions first erupted when Egyptian fans pelted a bus with Algerian players after their arrival in Cairo ahead of Saturday's game. Three players were injured and two of them played that match with head bandages. Afterward, 32 people were injured in clashes between Egyptian and Algerian fans, and offices of Egyptian companies in Algeria were ransacked.

      Following Algeria's win in Khartoum on Wednesday, Egyptian fans were attacked in the Sudanese capital.

      On Thursday, Egypt's Foreign Ministry summoned Algeria's ambassador in Cairo to express "extreme dismay" over the attacks. Egypt's ambassador in Algiers, Abdul-Aziz Seif al-Nasr, was instructed to return to Egypt for consultations, a ministry statement said.

      More demonstrations were expected in Cairo later Friday.

      Meanwhile, President Hosni Mubarak's low-profile son Alaa made an unusual statement, saying Egypt should "take a stance" and respond to the "terror, hostility" and mistreatment of Egyptians by the Algerians.

      Speaking on an Egyptian satellite TV station, businessman Alaa Mubarak _ who unlike his politically prominent younger brother Gamal rarely speaks publicly _ said the tensions reveal Algeria's "grudge and ill-will" toward Egypt.

      "It is impossible that we as Egyptians take this, we have to stand up and say 'enough,'" said Alaa, who had traveled to Khartoum for Wednesday's game. "There should be a stance, we have had enough."

      "When you insult my dignity ... I will beat you on the head," added the younger Mubarak.

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      • #4
        Eh ben oui, on deviens la risée du monde entier maintenant pour un match de foot !
        Tadjére ouala Hadjére ouala rédjline Madjer...

        Vive Tayri, Vive JSK

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        • #5
          C'est L'Egypte officielle et ses medias qui perd la face surtout.

          Ils manipulent les jeunes ..en leur disant que les algeriens ont trafiqué l'agression du bus vendredi dernier ..et ont ensuite fait la chasse aux egyptiens dans les rues de Khartoum.........

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          • #6
            pour moi tant que l'affaire de chorouk on line et des declarations sur les morts algeriens , de la femme violée , de la femme avortée par des coups de supporteurs egyptiens ne sera pas eclaircie je serai suspicieux .comme on doit l etre vis a vis des medias egyptiens qui ont parlé de meurtres dans les rues de khartoum.
            ça me rappelle radio mille collines au rwanda quand on voulait que la region s'embrase.
            alors qu'en est il reellement de ces morts au caire ?on n'en parle plus ?

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            • #7
              Même si globalement, l'Algérie a été plus honorable dans toute cette lamentable histoire, on ne retiendra à terme que le traitement disproportionné de part et d'autre.

              Comprenons-nous, je suis infiniment heureuse de notre qualification obtenue à la loyale à l'issue d'un match propre qui a montré que notre EN avait du panache et de la classe autant sur le terrain qu'en dehors.

              Mais il faut bien reconnaître aussi que le spectacle offert au reste du monde est affligeant.

              Quelles sont les images qui resteront d'ici quelques mois quelques années? Qui se souviendra du pourquoi du comment?

              Une image m'a laissée pensive : le bus des joueurs hier à Alger. Pourquoi fallait-il que l'image de Boutef soit dessus? J'ai eu le sentiment d'une république bananière ça m'a fait mal, l'Algérie vaut plus que ça. Là aussi il ne faut pas se méprendre Ce n'est pas Boutef que je critique mais j'estime qu'un chef d'Etat est largement au-dessus de toute compétition sportive, même si les enjeux du foot ont depuis longtemps dépassé le cadre du simple sport.

              On retiendra une querelle de chiffonniers de part et d'autre, une crise diplomatique importante pour un jeu.

              Merci aux égyptiens de nous avoir entraînés dans cette galère même si une certaine presse algérienne n'est pas sans reproche non plus.
              « N’attribuez jamais à la malveillance ce qui s’explique très bien par l’incompétence. » - Napoléon Bonaparte

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              • #8
                je crois que cette histoire depasse , naturellement , trés largement l'espace sportif .. c'est une histoire de dignité bafoué et si l'histoire retient quelque chose c'est que l'Algerie c'est donné les moyens de relever le gant.

                Ensuite il y a un vaste malentendue qui vient d'etre révélé , nous pensions que les Egyptiens etaient nos fréres, le peuple Egyptien l'est certainement, mais ces dirigeant eux nous voyait juste comme une nation vassale qui devait s'incliner et qu'ont pouvait piétiner.

                Et au delà de tout cela il n'y a jamais eut en Algérie une tel cohésion, une tel ferveur , un tel esprit de corps.... cela prouve que le terrorisme a définitivement perdu et que jamais il ne pourras l'emporter en Algérie, cette qualification c'est le retour éclatant de l'Algérie dans le monde.

                Le gouvernement Égyptien nous as entrainer , malgré nous , dans un psychodrame de seconde zone dont ils ont le secret mais nous nous en sommes sortie la tete haute , notre victoire l'as été sur le terrain sportif.

                Maintenant il faudrait boycotter ces "journaux" qui ont confondus rumeur et faits , propagande et information et qui sont la honte de notre pays.
                "tout a été dit , tout reste a penser"
                Alain

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                • #9
                  L'article de La Stampa est original dans le ton. Je ne crois pas avoir lu dans beaucoup d'articles l'importance du nombre de joueurs binationaux ou que la référence nationaliste était déplacée vers le futur.

                  L'Égypte avait demandé à rapatrier 104 ressortissants en danger ?

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                  • #10
                    Hier soir il y avait une grande fête a Fort-de-l'Eau et devinez c'était quoi:
                    le mariage d'une algerienne et d'un Egyptien. Il y'avait la musqiue et la danse jusqu'au matin
                    Nous devons apprendre à vivre ensemble comme des frères, sinon nous allons mourir tous ensemble comme des idiots."
                    Martin Luther King

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                    • #11
                      Bonjour à tous

                      Envoyé par Zakia
                      Une image m'a laissée pensive : le bus des joueurs hier à Alger. Pourquoi fallait-il que l'image de Boutef soit dessus?


                      La récupération! C'est une parodie vieille comme le monde en Algérie !
                      Au moment où fallait réagir, El Mouradia à fait l'autruche, une fois dépassés par les évènements ils ont fait sauté la légendaire bureaucratie algérienne :
                      • Passeports en moins de 24heures
                      • Des financements miracles pour le voyage vers le Soudan.
                      • Des avions militaires pour transporter les supporters vers le Soudan (une partie est toujours sur place)
                      • Et autres ....



                      Preuves que la léthargie administrative, légendaire en Algérie, n'est pas inhérente à une quelconque nature algérienne (sic) mais tributaire des volontés politique du sérail !

                      El Mouradia avait peur que les supporters, blessés dans leurs orgueils à la suite de l'agression ne fassent du grabuge à l'intérieur du pays, donc elle a joué sur les symboliques ! Gonfler l'orgueil algérien à bloc !

                      Dans tous les cas de figures cette histoire à pris des proportions disproportionnées.

                      La diplomatie algérienne, pour ne pas changer, a été médiocre sur toute la ligne, elle a une grande part de responsabilité dans cette affaire ! On ne fait pas l'autruche dans ces cas là !!

                      Dans deux ans on nous ressortira encore "nos frères" X et Y !


                      Quant aux commentaires des médias étrangers, ma foi, il est temps que les médias revoient tous comme ils sont le code déontologie de leur métier ! Il me semble que le monde de l'information devrait se doter d'un organisme régulateur qui sanctionnerai les dérives ! La responsabilité des médias Égyptiens, du Quotidien Algérien Echourouk et autres dans les dérives graves qu'a pris cette affaire ne demande aucune démonstration ingénieuse ! Il faut des sanctions contre ces médias !



                      ../..
                      “La vérité est rarement enterrée, elle est juste embusquée derrière des voiles de pudeur, de douleur, ou d’indifférence; encore faut-il que l’on désire passionnément écarter ces voiles” Amin Maalouf

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                      • #12
                        La récupération tous les gouvernements en font même ici en occident. C'est vrai que c'est un phénomène qui n'est pas nouveau quelle que soit la latitude.

                        C'est la manière dont cette récup se fait qui est un peu grossière.

                        Quand on y réfléchit, la récup a parfois du bon dans la mesure où elle peut, un tant donné au moins, fédérer les foules autour d'un évènement, un projet. Et parfois être le détonateur et permettre de dépasser certaines crises, certains découragements.

                        Pour ce qui est de la diplomatie algérienne, j'attends de voir la suite, ce n'est pas fini.

                        Il n'en reste pas moins que les proportions prises par cette histoire sont démesurées. Côté crédibilité, même si nous sommes les lésés et victimes de l'histoire et que nous n'avons pas demandé une telle escalade, nous en pâtirons un peu malgré tout.

                        Que les égyptiens aient tort c'est un fait mais pour l'étranger qui regarde cela d'un oeil extérieur, c'est la querelle de 2 pays sous développés qui n'ont pas encore assez de maturité que pour relativiser et laisser le sport là où il doit être sans lui permettre d'être le prétexte à une crise diplomatique qui risque d'être majeure si ça continue.

                        Pour ça, j'en veux à Moubarak & Cts de nous entraîner dedans.

                        J'espère au moins que ça servira de déclencheur et qu'on arrête de nous bassiner avec le panarabisme...
                        « N’attribuez jamais à la malveillance ce qui s’explique très bien par l’incompétence. » - Napoléon Bonaparte

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